Esami di maturità al via per studenti e famiglie
Oggi il debutto della maturità per gli ordinamenti delle scuole superiori definiti 5 anni fa dalla riforma ‘Gelmini’I ragazzi che stamane hanno affrontato la prima prova scritta sono anche i primi a concludere il percorso rinnovato dall’allora Ministro della Pubblica Istruzione. Nel 2011 vennero sfoltiti gli indirizzi di studio e cinque anni dopo ecco arrivare all’esame di Stato le prime classi ‘pioniere’ di quella riforma. L’attuale ministro Stefania Giannini pensa di ridisegnare la prova finale adeguandola alla ‘Buona Scuola’ approvata nell’estate scorsa. Ad esempio, tenendo conto dell’alternanza scuola-lavoro. Non mancano le criticità, sulle quali ci siamo già espressi come genitori di scuola cattolica, ma oggi siamo vicini alla trepidazione di studenti e famiglie, coinvolte come è giusto dall’ansia dei risultati. Da Umberto Eco al suffragio universale con il voto alle donne del 1946, dall’idea di “confine” al senso del “PIL è la misura di tutto?” al rapporto padre-figlio. Su quest’ultimo sarà interessante verificare se i giovani si saranno soffermati sull’adeguamento delle unioni civili e la conseguente stepchild adoption, che proprio stamane la Cassazione ha ratificato, almeno per alcuni casi, con sentenza 12962. Domani i nostri ragazzi sosterranno la seconda prova, e noi con loro, rivivendo il batticuore delle nostre lontane giornate di esami. Esami che purtroppo, o per fortuna, in questi tempi non finiscono mai. La novità degli esami di Stato 2016 è rappresentata dal Supplemento Europass al Certificato, che verrà consegnato insieme al diploma, e che consentirà ai diplomati di vedere riconosciuto il proprio titolo di studio in tutti i Paesi dell’UE, certificando al contempo le competenze acquisite e le professioni alle quali sia possibile accedere. Una sfida per le scuole, chiamate ad esercitare una vera didattica delle competenze. Rimane aperta la questione dell’abolizione del valore legale dei titoli di studio, la cui fonte non dovrebbe essere rappresentata da una presunta garanzia dello Stato, ma dal credito che gli stessi titoli conquistano nella pubblica considerazione. Credito che ogni istituto si aggiudica e mantiene valorizzando l’insegnamento ed il tirocinio educativo garantito ai propri studenti.