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Professionali: segmento strategico per il futuro del sistema scolastico

Un’analisi dell’associazione insegnanti Diesse

Mentre l’iter normativo non si è ancora del tutto concluso (mancano ancora infatti diversi importanti decreti attuativi, nonché accordi con le Regioni), con un significativo ritardo che sta creando non pochi problemi in fase di iscrizione per l’a.s. 2018-19, stanno facendo po’ in sordina i primi passi i nuovi percorsi di istruzione professionale e di formazione professionale.
Si tratta dell’attuazione di uno dei decreti legislativi previsti dalla legge 107/2015, in particolare il D.Lgs. 61/2017, “Revisione dei percorsi dell’Istruzione Professionale (....) nonché raccordo con i percorsi dell’Istruzione e Formazione Professionale”. Una riorganizzazione attesa e necessaria, per ridare all’Istruzione Professionale una fisionomia specifica, non appiattita sul modello di quella Tecnica, più funzionale alla transizione nel mondo del lavoro e rivolta alle “arti, mestieri e professioni strategici per l'economia del Paese”. Almeno nelle intenzioni. Una riforma che introduce alcune importanti novità, che dovrebbero invertire la tendenza alla fuga degli studenti da questo segmento di scuola, che in Italia rappresenta la fetta meno consistente dell’ordinamento secondario.
Prima di ogni altra considerazione, occorre segnalare subito una criticità che il decreto non ha certamente
superato: permane – anomalia tutta italiana – la criticità di fondo della duplicità IP / IeFP, ovvero della
mancata unificazione e attribuzione al livello regionale di tutta la formazione professionalizzante. Un nodo
che il legislatore non ha potuto toccare, stante il limite previsto dalla delega, ma soprattutto l’attribuzione di
competenza che la Costituzione riconosce alle Regioni...


La IeFP tra scelta vocazionale e seconda opportunità

XV Rapporto di monitoraggio delle azioni formative realizzate nell'ambito del diritto dovere a.f. 2016-16 - EXECUTIVE SUMMARY - November 2017



Sperimentazine del Sistema Duale nella IeFP

Analisi dello stato di avanzamento delle Programmazioni Regionali

Il presente lavoro è stato realizzato dall’INAPP, Struttura Sistemi e Servizi Formativi, diretta da Anna D’Arcangelo. L’attività di monitoraggio e la stesura del testo sono state coordinate da Emmanuele Crispolti e Silvia Vaccaro.

Gruppo di lavoro: Arianna Angelini; Andrea Carlini; Francesca Carta; Debora Gentilini; Vincenza Infante; Francesca Penner; Antonella Pittau; Emma Robbio, Alessia Romito; Claudia Spigola.
Elaborazioni statistiche: Roberta Bassani.
Autori: Emmanuele Crispolti, cap. 6; Emma Robbio, capp. 1 e 4; Alessia Romito, cap. 5; Silvia Vaccaro,
capp. 2 e 3.

Testo chiuso: giugno 2017

1. Premessa metodologica
Il presente report, che analizza i dati della V rilevazione sull’attuazione della sperimentazione del sistema duale, realizzata su incarico del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ha come oggetto lo stato di avanzamento delle programmazioni regionali, i risultati conseguiti, in termini di percorsi avviati e di allievi iscritti per tipologia di percorso e modalità d’intervento, nonché gli impegni di spesa assunti dalle Regioni a valere sulle risorse assegnate dal Ministero del Lavoro per la sperimentazione. L’analisi si concentra sullo stato di avanzamento fisico e finanziario del progetto al 31/12/2016 nelle 19 Regioni che hanno aderito alla sperimentazione e non riguarda, pertanto, le Province di Trento e Bolzano che non vi partecipano.
I dati sono stati acquisiti a partire dell’invio alle Amministrazioni regionali di una scheda di monitoraggio elaborata dall’Inapp, anche sentendo il Coordinamento delle Regioni, contenente informazioni di natura quantitativa e qualitativa. Le informazioni richieste riguardano in particolare: gli atti regionali emanati per l’implementazione del progetto sperimentale (atti normativi, linee guida, bandi/avvisi, impegni di spesa, ecc.); il numero di percorsi di IeFP (I-II-III anno e IV anno) e IFTS avviati e il numero di allievi iscritti per percorso. Per ciascun allievo iscritto e per ogni percorso si è chiesto di precisare se sia stata adottata la modalità dell’impresa simulata o quella dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta delle due modalità formative che possono essere utilizzate per favorire l’apprendimento nei contesti di lavoro (reali o simulati). Secondo quanto stabilito dal progetto sperimentale, sia l’impresa simulata sia l’alternanza scuola-lavoro devono prevedere periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue...


Istruzione e Formazione Professionale: un'opportunità per comuigare le esigenze di profughi e di datori di lavoro

Risultati del sondaggio Cedefop-OCSE 2016 sull’integrazione mediante iniziative di formazione e qualificazione

Negli ultimi due anni, l’Europa ha accolto un numero senza precedenti di profughi e richiedenti asilo. Tra il 2015 e il 2016, quasi 2,5 milioni di richiedenti asilo sono stati registrati nei paesi dell’Unione europea (UE). Molti vi resteranno stabilmente e proprio per questa ragione, è essenziale che l’Unione europea garantisca loro un accesso al mercato del lavoro per raggiungere l’autosufficienza nel minor tempo possibile.

La loro integrazione a livello socio-economico è tuttavia ostacolata da fattori quali il vissuto traumatico, lo scarso attaccamento al paese ospitante e l’assenza di informa-zioni sulle opportunità di lavoro. A questi si aggiungono le problematiche legate al riconoscimento di competenze e qualifiche difficilmente comprovabili. Dopo una risposta iniziale assicurata attraverso interventi di stampo umanitario (alloggio, soddisfacimento dei bisogni primari e istruzione per i minorenni), è ormai giunto il momento di passare ad iniziative mirate all’integrazione dei rifugiati e di coloro che scelgono di restare...


Monitoraggio della sperimentazione del sistema duale nelle Regioni italiane

NOVITER [Gennaio 2017]

La Legge di bilancio 2017 (L. n. 232/2016), con lo stanziamento di ulteriori € 27 milioni, da ripartirsi
tra le Regioni, conferma per un ulteriore anno la sperimentazione del sistema duale nei sistemi di istruzione
e formazione professionale regionali. Inoltre, per le assunzioni in apprendistato per la qualifica e il diploma
professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica
superiore, la Legge di bilancio prevede la proroga a tutto il 2017 degli incentivi previsti a titolo sperimentale
fino al 31 dicembre 2016.
Il programma promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la sperimentazione del
sistema duale nei percorsi di Istruzione e formazione professionale regionali (IeFP) è stato introdotto da uno
specifico Accordo approvato il 24 settembre 2015 dalla Conferenza Stato-Regioni.
La sperimentazione si prefigge molteplici obiettivi tra cui:

  • Dare immediata attuazione alla disciplina del sistema duale introdotta dal d.lgs. 81/2015 attraverso
  • un’iniziativa di carattere nazionale;
  • Rilanciare il ruolo degli enti di formazione anche nelle regioni che non hanno un sistema di IeFP;
  • Promuovere il nuovo Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e il certificato di
  • specializzazione tecnica superiore;
  • Realizzare percorsi alternanza scuola lavoro (almeno 400 ore annue);
  • Promuovere la forma dell’Impresa formativa simulata intesa soprattutto come strumento
  • propedeutico all’Alternanza scuola/lavoro o all’apprendistato, in particolare per gli studenti 14enni.


Il progetto ha una durata biennale e si compone sostanzialmente di due linee di intervento. La Linea
1- Sviluppo e rafforzamento del sistema di placement dei CFP prevede il coinvolgimento di Italia Lavoro
che fornisce servizi di supporto o di rafforzamento alla costituzione di uffici di orientamento e placement
presso i 300 enti formativi selezionati dalla stessa. I centri selezionati potranno ricevere un contributo fino a
€ 35 mila con l’obiettivo di garantire l’erogazione diretta di servizi di orientamento di primo livello, di
orientamento specialistico e di accompagnamento al lavoro finalizzato all’attivazione di contratti di
apprendistato per la qualifica e il diploma professionale.
La Linea 2 - Sostegno di percorsi di IeFP nell'ambito del sistema duale, per la quale sono stati
stanziati € 87 milioni annui1, assegnati alle Regioni (responsabili dell’attuazione territoriale) secondo i criteri
fissati per il riparto delle risorse statali relative alla IeFP (DM 8 settembre 2014), è finalizzata all’attivazione
di circa 20.000 contratti di apprendistato e di circa 40.000 percorsi di alternanza. Nei protocolli bilaterali
sottoscritti da ciascuna Regione sono state definite le modalità con cui realizzare i percorsi. Ciascuna
Regione, dunque, nell’ambito della propria programmazione, può attivare percorsi per studenti nelle diverse
annualità della IeFP, dal primo al quarto anno, o sperimentare azioni formative di conseguimento del
certificato di specializzazione tecnica superiore mediante un quinto anno da realizzarsi nella stessa filiera
formativa e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili.


La Istruzione e Formazione Professionale dopo il referendum costituzionale

Giulio M. Salerno - (Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico) [febbraio 2016]

L’esito negativo del referendum popolare sulla riforma costituzionale approvata dal Parlamento nel corso di questa legislatura, mantiene inalterato l’attuale assetto costituzionale anche in ordine all’Istruzione e formazione professionale, e dunque rende necessario continuare ad operare affinché, nell’immutato quadro costituzionale, le questioni cruciali della IeFP possano concretamente affrontate. E ciò comporta che le Regioni e lo Stato cooperino fattivamente, dato che senza uno sforzo congiunto non si potrà pervenire a risultati coerenti con un’adeguata offerta educativa a carattere professionale sull’intero territorio nazionale.

E’ noto, infatti, che la formazione professionalizzante ha tante difficoltà nell'affermarsi compiutamente in Italia, nel raggiungimento, cioè, di un sistema nazionale della istruzione e formazione professionale che, anche richiamando la definizione utilizzata per il recente provvedimento legislativo relativo alla scuola, possa considerarsi non solo effettivamente ispirato ai canoni della "buona formazione", ma anche e soprattutto ispirato anche al valore della “giusta formazione”.

Innanzitutto, occorrerà impegnarsi dal punto di vista normativo ed istituzionale, in modo da realizzare
in ogni Regione un apparato giuridico-istituzionale - cioè di regole di comportamento e di istituzioni pubbliche che le applichino responsabilmente – non solo coerente con i principi posti dalla Costituzione e dalla legislazione statale, ma anche effettivamente capace di far funzionare appieno la istruzione e formazione professionale sull'intero territorio nazionale. Da questo punto di vista, in particolare, nelle Regioni si dovrà porre attenzione alle delicate e complesse questioni scaturite anche nei riguardi della IeFP a seguito dell’applicazione della cosiddetta “legge Delrio” (legge n. 56 del 2014) che ha profondamente modificato l’assetto delle Province, e ha introdotto le Città metropolitane, così incidendo sull’assetto dei livelli di governo locali competenti in materia di IeFP...


La IeFP nella riforma costituzionale: scheda di lettura

Giulio M. Salerno (Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso l'Università di Macerata) - CNOS-FAP 16 ottobre 2016

1. La riforma costituzionale in corso di approvazione e la IeFP
Tra le innovazioni della riforma costituzionale in corso di approvazione (e che dovrebbe essere oggetto di referendum nell’ottobre del 2016 ed entrare in vigore dopo il prossimo scioglimento delle Camere) vi è la separazione tra la IeFP (Istruzione e formazione professionale) e la FP (Formazione professionale), e la nuova ripartizione delle rispettive competenze tra lo Stato e le Regioni.
Ciò è il risultato delle seguenti modifiche.
Con la riforma sarà abrogata tutta la disciplina relativa alle competenze legislative concorrenti delle Regioni, competenze che dunque scompariranno (venendo dunque meno le relative controversie tra Stato e Regioni sul rispettivo campo di intervento). Conseguentemente, risulterà abrogata la norma che attualmente attribuisce alle Regioni la competenza concorrente sulla “istruzione”, e risulterà abrogata la norma che attualmente riserva alle Regioni in via esclusiva la materia della IeFP,ritagliandola proprio all’interno della “istruzione”.
Al posto dell’attuale competenza esclusiva regionale sulla IeFP (complessivamente intesa), sarà prevista una nuova competenza legislativa esclusiva dello Stato circa le “disposizioni generali e comuni sull’istruzione e formazione professionale”, che verrà inserita affianco alle competenze statali sul lavoro.
Sarà creata una nuova competenza esclusiva delle Regioni sulla “formazione professionale”, che attualmente spetta alle Regioni soltanto in via residuale (cioè in quanto non attribuita allo Stato)...


Dove sta andando l'Istruzione e la Formazione Professionale in Italia ?

Problemi Pedagogici e Didattici - di Giacomo Zagardo - n.2 2016