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Scuole paritarie e didattica online: «Misure straordinarie»

Il governo nel decreto Cura Italia ha messo al centro la famiglia e adesso Usmi e Cism chiedono ancora uno sforzo

Uno sforzo in più, anche per le scuole paritarie. Che non meno delle altre si stanno attrezzando con la didattica online, ma sulle cui spalle (come su quelle delle famiglie degli alunni che le frequentano) gravano pesanti danni economici. Ecco perché «servono misure straordinarie». A chiederlo, dopo la pubblicazione del decreto “Cura Italia”, le organizzazioni del settore: Agesc, Cdo Opere educative, Cnos Scuola, Ciofs scuola, Faes, Fidae, Fism, a cui si aggiungono le voci di Usmi e Cism.

Il governo nell’ultimo decreto «ha messo al centro la famiglia», ecco perché adesso le presidenze di Usmi e Cism chiedono all’esecutivo «un ulteriore sforzo di continuare a porre al centro la famiglia anche al capitolo scuola, in un’ottica di miglioramento del maxi decreto, perché le siano riconosciuti i legittimi ammortizzatori sociali». Un famiglia che sceglie la scuola paritaria, difatti, la paga prima con le tasse e poi con le rette a cui in questo momento si aggiungono i costi della baby-sitter e, magari, la riduzione dello stipendio. Perciò la presidente Usmi madre Yvonne Reungoat e il presidente Cism padre Luigi Gaetani auspicano che sia prevista per i genitori «la deducibilità integrale del costo delle rette scolastiche ». Mentre per i docenti che «cessi ogni discriminazione nei loro confronti» sia per l’accesso a concorsi e abilitazioni, che nel trattamento economico. Uno sforzo extra è pure quello che chiedono tutte

le organizzazioni delle scuole paritarie. Pur apprezzando anche loro l’avvio dell’iter per l’erogazione ordinaria dei contributi previsti dalla legge di bilancio alle scuole paritarie - scrivono infatti Giancarlo Frare, presidente Agesc, Marco Masi, presidente Cdo Opere Educative, Pietro Mellano, presidente Cnos Scuola, Marilisa Miotti, presidente Ciofs scuola, Giovanni Sanfilippo, delegato nazionale per le relazioni istituzionali Faes, Virginia Kaladich, presidente Fidae, Luigi Morgano, segretario nazionale Fism – si augurano però adesso che «la fase degli adempimenti conseguenti sia svolta con procedure eccezionalmente rapide», viste le gravi difficoltà che queste scuole stanno vivendo. Nel decreto “Cura Italia” inoltre non sono ancora previsti «aiuti specifici», per questo propongono «l’istituzione di un fondo straordinario adeguatamente finanziato per l’erogazione di contributi aggiuntivi alle scuole paritarie» per l’anno scolastico in corso per tutelare i dipendenti, accanto alla «detraibilità integrale delle rette pagate dalle famiglie per la frequenza scolastica e per i servizi educativi nelle scuole paritarie nel corso del 2020»; l’accesso ai fondi previsti per le piattaforme didattiche a distanza anche per le scuole paritarie e «l’azzeramento delle imposte e dei tributi locali nel 2020».

Avvenire del 19 marzo 2020 - Alessia Guerrieri