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Il Forum: non svendete le famiglie

Il presidente De Palo: basta surreali balletti pre-elettorali, stiamo pensando di ricorrere a una 'class action' La delusione della consulta delle associazioni familiari per la somma esigua (solo 1 miliardo) disponibile

«Non c’è più tempo da perdere, se non riparte la natalità tra 20 anni il Paese sarà un grande e insostenibile ospizio»

«Esprimiamo preoccupazione, abbiamo messo attorno a un tavolo tutti i partiti sabato e mercoledì scorsi. Tutti erano favorevoli alla nostra proposta dell’assegno unico. Era un primo passo, ora vediamo che ne è nata diatriba e siamo preoccupati ». È deluso Gigi De Palo, il presidente del Forum delle associazioni familiari. La convocazione di un tavolo sulla famiglia al ministero per lo Sviluppo economico e l’interesse mostrato in quella sede da tutte le forze politiche alle politiche pro-natalità avevano acceso una speranza. Subito entrata nel «balletto» della campagna elettorale e bruciata da prevalere gli interessi tattici 'di bottega' rispetto agli impegni programmatici. Un balletto co- minciato con l’annuncio di un decreto finito, per ora, con le accuse reciproche tra M5s e Lega, a colpi di 'ci boicottano' e di 'provvedimenti bluff'. De Palo invita i due partiti di maggioranza, M5s e Lega, a «mettere da parte le questioni di principio per il bene del Paese» e avanza un appello: su temi seri come quello della natalità «non svendeteci».

Alla delusione, però, il numero uno del Forum unisce la determinazione a non darsi per vinto e annuncia la possibilità di ricorrere ad una «class action» contro il governo se a breve non otterrà risposte. De Palo definisce «surreale» quanto accaduto nelle ultime ore, con la famiglia che «viene vista dalla politica come un’occasione elettorale e non come il volano da cui far ripartire la crescita del Paese». Il Forum ricorda di essersi impegnato «per mettere tutte le forze politiche attorno ad un tavolo e, dopo esserci riusciti grazie alla proposta di un 'assegnoXfiglio', apprendiamo che nel governo si discute e si minaccia una crisi legata proprio al decreto sulla famiglia. Ma il miliardo di euro di cui si parla, da solo, non serve. Occorre un ragionamento più ampio sulla legge di bilancio, serve la convergenza di tutti: Fi, Fdi, Lega, M5S e Pd. Le famiglie non vogliono mancette, ma riforme strutturali. Alle famiglie non serve un miliardo, ma giustizia; non chiedono pannolini, ma concretezza e scelte precise».

«Non si comprende che non c’è più tempo da perdere: mentre si fanno i balletti pre-elettorali – aggiunge De Palo – le famiglie italiane, sempre più stanche della discriminazione fiscale che vivono da quarant’anni, stanno pensando di andare all’estero per regalare ai loro figli qualche opportunità. Se non riparte la natalità, non ci sarà più chi pagherà le pensioni, crollerà il Welfare, la sanità non sarà più 'gratuita', con la prospettiva di vivere tra vent’anni in un Paese che sarà un grande e insostenibile ospizio». La class action, conclude il presidente del Forum per le famiglie, «sarebbe la nostra extrema ratio, ma vista la situazione, stiamo pensando di muoverci per concretizzare la cosa».

Avvenire del 19 maggio 2019